Un manuale di legittima difesa del cittadino consumatore quando fa la spesa e si siede a tavola: è così che Gian Carlo Caselli ha introdotto il libro C’è del marcio nel piatto (Piemme), scritto con il professor Stefano Masini, presentato nel primo incontro della nuova stagione dei Caffè Scienza.

Il dottor Caselli, già magistrato, notissimo per le sue inchieste e attualmente presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, ha parlato delle proposte illusorie o ingannevoli nel settore alimentare, con prodotti “travestiti” soprattutto se made in Italy. Ci sono imitazioni e contraffazioni e la pubblicità non informa. “Con il libro ci proponiamo di far capire meglio le informazioni sul cibo” ha detto Caselli.

Tra le pubblicazioni dell’Osservatorio c’è il Rapporto sulle agromafie, scritto in collaborazione con Eurispes. L’Osservatorio ha creato vari gruppi di lavoro tra i quali quelli sul fenomeno migratorio, sul caporalato e il lavoro e sui beni confiscati alle mafie.

L’agroalimentare “tira” ed è in controtendenza alla crisi economica. Il made in Italy è ambasciatore del nostro Paese nel mondo. I mafiosi si buttano ovunque ci sia da guadagnare e sono in tutta la filiera agroalimentare. Il covid è stato un opportunità in più: anche prima dell’emergenza sanitaria le mafie preferivano diventare socie dopo aver “spolpato” con l’estorsione i commercianti, magari lasciandoli come “testa di legno” per non apparire. Le attività produttive illecite riempiono i portafogli della mafia. Il covid ha messo in ginocchio molte imprese, e la mafia ne approfitta.

Gian Carlo Caselli ha parlato anche della riforma per i reati agroalimentari spiegando che la normativa vigente ha addirittura una funzione criminogena “perché si guadagna molto e si rischia poco”. La riforma è attualmente ferma ma dovrebbe proseguire il suo iter in Parlamento. Nel progetto sono introdotti nuovi reati come la pubblicità ingannevole, falsa o incompleta che metta in pericolo la salute, le frodi alimentari e si tratta anche della valorizzazione del patrimonio alimentare, dell’agropirateria e di spreco alimentare. Prevede inoltre novità in ambito processuale.

La mafia compie un saccheggio globale di risorse e ricchezze, ha spiegato Caselli: nel settore agroalimentare guadagna 25 miliardi di euro l’anno con una crescita annuale del 10 per cento, come evidenziato nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio.

Come possono tutelarsi i cittadini? Caselli ha ricordato la necessità dell’etichetta narrante che dovrebbe raccontare tutta la verità sull’origine, la trasformazione e il contenuto del prodotto, comprese le proprietà organolettiche, ma serve anche l’educazione dei consumatori a leggerla.

Nel video qui sotto potete rivedere tutta la presentazione.